Differenze fra gli evangelici e la chiesa cattolica

La causa principale delle differenze fra gli evangelici e la chiesa cattolica deriva dal fatto che i Cristiani evangelici accettano soltanto la Bibbia come unica fonte per stabilire una dottrina, mentre il cattolicesimo ad essa aggiunge la tradizione e le varie decisioni della Chiesa. Infatti in questi ultimi anni abbiamo assistito a dei cambiamenti nell’ambito della Chiesa Cattolica Romana: di dire la messa non più in latino, ma in italiano; permettere la carne il venerdì; concedere una leggera colazione prima della «comunione», ecc.

Tutto questo evidenzia che la Chiesa è suscettibile di cambiamento e che, quindi, non può in ogni tempo concordare in ogni punto con la Bibbia. Coloro che seguono la tradizione non lo ammettono, ma nei secoli scorsi vi sono stati dei cambiamenti in netto contrasto con l’insegnamento biblico, e per questo non possiamo accettare ogni punto della dottrina cattolica romana.

Le tradizioni, dalle quali hanno origine le differenze, cominciarono a formarsi soprattutto dopo l’anno 300, e sono divenute poi dottrine cattoliche. I cambiamenti si sono verificati gradualmente nel corso dei secoli, proprio nello stesso modo in cui ancora oggi si verificano. Le ragioni per cui gli evangelici accettano la Bibbia, anche quando essa diverge dalla tradizione opponendovisi, sono le seguenti:

  1. la Bibbia afferma la sua ispirazione divina: «Ogni Scrittura è ispirata da Dio…» (2 Timoteo 3:16); ispirazione accettata anche dalla Chiesa Cattolica Romana. Molte prove mostrano che essa è veramente ispirata. Un esempio evidente sono le profezie adempiute;
  2. la Bibbia afferma di contenere tutto quello che è necessario per rendere perfetto il cristiano.  Essa dice: «Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, affinché l’uomo di Dio sia compiuto, appieno fornito per ogni opera buona» (2 Timoteo 3:16-17). Non occorre perciò aggiungere la tradizione;
  3. nella sua seconda lettera, l’apostolo Pietro dice che la Bibbia è più ferma di ciò che egli aveva veduto e udito, perché scritta da uomini «…sospinti dallo Spirito Santo» (2 Pietro 1:16,21). Perciò essa è più attendibile della tradizione umana. Il Nuovo Testamento, è vero, parla di tradizione, ma sempre contro di essa. Gesù ebbe a dire: «Voi, lasciato il comandamento di Dio, state attaccati alla tradizione degli uomini… annullando così la parola di Dio con la tradizione che voi vi siete tramandata» (Marco 7:8, 13). Vedi anche Matteo 15:2-6; Colossesi 2:8; 2 Tessalonicesi 2:15; 3:6; Galati 1:14:
  4. alcuni sostengono che la Chiesa Cattolica Romana sia la sola capace di interpretare la Bibbia. L’apostolo Paolo, al contrario, loda grandemente i cristiani di Berea, perché esaminavano ogni giorno le Scritture per vedere se le cose che egli insegnava corrispondessero a verità (Atti 17:11). Se l’insegnamento di Paolo, Apostolo e testimone di Cristo, era subordinato alle Scritture (la Bibbia) molto di più dovrebbe esserlo quello della Chiesa oggi;
  5. altri, appoggiando la posizione della Chiesa Cattolica Romana, dicono che la Bibbia non contiene tutto ciò che Gesù e gli apostoli insegnarono. Questo è vero, la stessa Bibbia lo afferma; ma il fatto non autorizza a sostenere cose esplicitamente contrarie a quanto scritto (Apocalisse 22:18-19; Marco 7:3-13). Abbiamo nella Bibbia ciò che basta per la nostra fede (Giovanni 20:30-31; 2 Timoteo 3:16-17).

È chiaro che le differenze fra gli evangelici e la Chiesa Cattolica Romana vengono non da interpretazioni diverse della Bibbia, o da Bibbie diverse, ma dall’aggiungere la tradizione alla Bibbia.